Propr. Stephen Glenn M., attore e sceneggiatore statunitense. Alla fine degli anni '60 scrive per il piccolo schermo, ma è nel decennio successivo che il pubblico si innamora delle sue esilaranti performance comiche in televisione. La sua straordinaria mimica facciale trova una perfetta combinazione con un umorismo sofisticato e cerebrale. Sin dai suoi esordi cinematografici cerca di riproporre le maschere assurde che lo hanno reso celebre in tv: dopo l'anonimo debutto in Sgt. Pepper's Lonely Hearts Club Band (1978) di M. Schultz, scrive e interpreta Lo straccione (1979) di C. Reiner. La consacrazione comica arriva nel 1984 con Ho sposato un fantasma, diretto ancora da Reiner, e alla fine degli anni '80 è il più celebre attore brillante americano. Il suo Cyrano contemporaneo in Roxanne (1987) di F. Schepisi mostra note dolenti dietro la maschera ilare, mentre nel 1991, in Grand Canyon di L. Kasdan, interpreta il suo primo ruolo drammatico. Negli anni '90, offre una scatenata performance comica in Il padre della sposa (1991) di C. Shyer (remake del capolavoro di V. Minnelli datato 1950) e recita in un ruolo subdolo e perverso in La formula (1998) di D. Mamet. Nel 2000 interpreta Il segreto di Joe Gould di S. Tucci e nel 2003 è il protagonista della fiacca sit-com Un ciclone in casa di A. Shankman. Istrione maturo e saggio, continua a scrivere e a essere diretto in varie commedie, tra cui La pantera rosa (2006) di S. Levy, in cui non sfigura nelle vesti dell'ispettore Clouseau.